Vendita allo scoperto: definizione, esempi e guida pratica

Vendita allo scoperto: definizione, esempi e guida pratica

La vendita allo scoperto Iin inglese short selling) è un tipo di operazione finanziaria che permette agli investitori di trarre profitto dal ribasso del valore di un asset. Solitamente gli investitori comprano azioni o altri strumenti quando il loro prezzo è basso, con l’obiettivo di rivenderlo in futuro a un prezzo maggiore. Nel caso della vendita allo scoperto, invece, un investitore trae profitto se il prezzo dell’asset diminuisce.

Si tratta di un tipo di operazione di natura speculativa, comune per hedge funds e trader che sono disposti a correre rischi più alti. Tuttavia può funzionare molto bene, soprattutto durante i periodi di recessione o quando una bolla speculativa sta per esplodere. In questa guida scoprirai come funziona la vendita allo scoperto, troverai degli esempi pratici e scoprirai come sia possibile fare operazioni di questo tipo con un broker come eToro.

come funziona la vendita allo scoperto
La vendita allo scoperto è un investimento sul ribasso del prezzo di un asset

Definizione ed esempio

Per definizione, la vendita allo scoperto è un’operazione in cui un investitore prende in prestito dei titoli, li vende e poi li ricompra in futuro per restituirli al proprietario. Riguarda quasi esclusivamente i mercati finanziari, ma per fare un esempio più vicino all’esperienza comune possiamo pensare a oggetti di uso comune.

Supponiamo, ad esempio, di prevedere un ribasso nei prezzi del vino invecchiato. Potremmo prendere in prestito una bottiglia da un amico che invecchia queste bottiglie, promettendo di restituirgliela a distanza di un anno; per questo prestito, concorderemo di pagare 10€ al nostro amico. Subito dopo averla presa in prestito, la vendiamo per 100€ al ristorante sotto casa.

A distanza di un anno, il nostro amico si aspetta di riavere una bottiglia come quella che ci aveva prestato. Se i prezzi per quel tipo di vino sono diminuiti, potremmo ricomprare una bottiglia uguale per 50€. Ricapitolando:

  • 5€ è il costo per il prestito al nostro amico;
  • 100€ è il ricavo della vendita iniziale;
  • 50€ è il costo che abbiamo sostenuto per ricomprare la bottiglia.

Nel complesso, dunque, il profitto della nostra operazione sarebbe di 45€. Il problema è che potremmo incorrere in perdite nel caso in cui il prezzo della bottiglia fosse aumentato nel frattempo. Se a distanza di un anno ci trovassimo a pagare 140€ per comprare la stessa bottiglia da restituire al nostro amico, tolti anche i 5€ spesi per il prestito, nel complesso avremmo avuto una perdita di 5€.

Questo è un esempio molto semplice di ciò che accade realmente in Borsa. Gli investitori prendono in prestito dei titoli pagando un tasso di interesse; quando vogliono liquidare la posizione, ricomprano i titoli e li restituiscono al proprietario originale.

Come funziona lo short selling

L’esempio che abbiamo appena fatto funziona bene per spiegare una forma semplice di vendita allo scoperto. Quello che succede in Borsa è esattamente uguale, ma con dei meccanismi leggermente più sofisticati. Tanto per cominciare, per prendere in prestito dei titoli è necessario rivolgersi a un fornitore di liquidità. Solitamente è direttamente il broker a svolgere questo compito, oppure a svolgere un’intermediazione automatica tra i trader e i fornitori.

In qualunque caso, l’operazione è totalmente automatica. Non c’è bisogno di rivolgersi realmente a un amico o a un altro investitore, anche se teoricamente sarebbe possibile. Gli scambi di Borsa e le piattaforme di trading moderne sono estremamente efficienti, per cui il trader deve solo cliccare un pulsante per vendere un asset allo scoperto.

Per prendere in prestito dei titoli, il trader deve pagare un tasso di interesse. Questo tasso è scelto direttamente dal fornitore di liquidità. Per la legge di domanda e offerta, più persone vendono uno strumento allo scoperto e più diventa caro il tasso di interesse. L’investitore non deve nemmeno vendere manualmente i titoli sul mercato: il broker lo fa in automatico appena ricevuta la richiesta di vendita allo scoperto. Questo fa in modo che un investitore non possa semplicemente prendere i titoli in prestito, trasferirli altrove e andarsene senza venderli.

Una volta che il broker ha venduto il titolo sul mercato per conto di chi fa short selling, trattiene i proventi della vendita. Anche in questo caso, per evitare che un investitore prelevi il denaro e fugga altrove. Prima di rivedere il profitto o la perdita della sua operazione sul conto, il trader deve chiudere la posizione. A quel punto il broker ricompra il titolo, lo restituisce al fornitore di liquidità e regola eventuali profitti o perdite del cliente.

schema di funzionamento della vendita allo scoperto
Solitamente il prestito dei titoli ha un prezzo più alto se molti investitori lo stanno vendendo allo scoperto nello stesso momento

Conviene vendere allo scoperto?

La vendita allo scoperto ha i suoi pro e contro. Da una parte, permette agli investitori di trarre profitto anche dalle situazioni in cui i mercati tendono al ribasso. Dall’altra parte, è più rischiosa di un’operazione di acquisto. Il motivo per cui il rischio è maggiore è che, se non si opera tramite CFD, la perdita potenziale è illimitata. Nell’esempio della bottiglia di vino, non sapevamo quanto sarebbe arrivata a costare a distanza di un anno. Se il suo prezzo fosse decuplicato, avremmo dovuto pagare 10 volte di più per ricomprarla rispetto al prezzo di vendita iniziale.

Al contrario, quando si compra per poi vendere, la perdita potenziale è limitata. Se compriamo un’azione per 100€, ad esempio, nel peggiore dei casi l’azienda fallirà e avremo perso i nostri 100€. In nessun caso potremmo arrivare a perdere più di questa cifra.

Detto questo, ci sono investitori che hanno realizzato profitti incredibili con lo short selling. Il caso più famoso è forse quello di Michael Burry, l’investitore che aveva puntato miliardi di dollari sull’esplosione della bolla immobiliare americana nel 2008. Le storie di successo, anche se inferiori alla portata di questa, sono tante. Si tratta comunque quasi sempre di operazioni di breve termine, con un orizzonte temporale massimo di due anni circa.

Per quanto riguarda la convenienza in termini di costi, oggi è ormai diventato molto facile vendere allo scoperto in modo economico. Utilizzando un broker come eToro, ad esempio, i costi sono nell’ordine dello 0,1-0,3% per l’eseguito e del 2-3% annuo per gli interessi sul prestito dei titoli. eToro è noto per essere uno dei broker più convenienti in Europa: i costi possono essere decisamente più alti se ci si rivolge a una banca tradizionale.

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È importante imparare i concetti fondamentali della vendita allo scoperto, in modo da diventare più capaci nel corso del tempo di distinguere le situazioni in cui conviene utilizzarla.

Vendita allo scoperto con i CFD

Oggi la maggior parte dei trader al dettaglio utilizza i CFD(Contracts For Difference) per vendere allo scoperto. Sono strumenti che seguono passo per passo l’andamento di un asset sottostante: i CFD sulle azioni Netflix ad esempio, hanno lo stesso prezzo delle azioni vere e proprie di Netflix e ne seguono tutte le oscillazioni.

Il vantaggio dei CFD è che rendono molto più semplice vendere uno strumento allo scoperto. I CFD sono contratti che hanno valore solo tra il trader e il suo broker. Questo significa che non c’è bisogno di prendere in prestito dei titoli sul mercato, rivenderli e seguire tutto il procedimento che abbiamo spiegato prima. Il trader decide di vendere allo scoperto tramite CFD e il saldo di questa operazione sarà uguale a quello che avrebbe ottenuto vendendo allo scoperto lo strumento sottostante.

Questo processo non soltanto facilita le operazioni, ma riduce notevolmente i costi. Solitamente il costo di un’operazione di vendita allo scoperto sui CFD è esclusivamente variabile. Solitamente i trader pagano uno spread, cioè un piccolo scarto tra prezzo di acquisto e di vendita. Lo spread rimane uguale sia che si tratti di un’operazione di acquisto, sia che si tratti di vendita allo scoperto.

La cosa più importante da sapere sulla vendita allo scoperto con i derivati a replica sintetica è che la perdita è limitata. Per legge, i broker di CFD sono tenuti a proteggere i clienti contro il saldo negativo. Nel caso in cui un trader dovesse rischiare di perdere più di quanto ha investito, la piattaforma deve liquidare la posizione in automatico. Se questo non avviene, il broker deve sostenere la perdita o rifarsi sulla sua assicurazione.

Nel caso volessi scoprire di più sul funzionamento dei CFD e della vendita allo scoperto, studiare dei corsi di trading ti può aiutare. Non c’è bisogno di rivolgersi a istituzioni estremamente costose per una buona formazione. Molti broker seri offrono corsi gratuiti per aiutare i clienti ad avvicinarsi al trading con la giusta consapevolezza. Un esempio è il corso gratuito di XTB, accessibile da chiunque, frequentabile al 100% da remoto e on-demand.

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Pro e contro della vendita allo scoperto

Lo short selling è un tipo di operazione particolare, che porta con sé pro e contro. Il lato positivo per eccellenza è quello di poter trarre profitto anche dalle recessioni. Nei periodi in cui i mercati tendono a scendere, la vendita allo scoperto permette comunque di trarne profitto. Il problema è che molte poche persone riescono a prevedere realmente l’arrivo di una recessione. Il celebre Peter Lynch ricordava, nelle sue interviste, che più soldi sono stati persi in preparazione alle correzioni di mercato che durante le correzioni stesse.

Indubbiamente poi lo short selling può essere una risorsa per il trading speculativo. Chi utilizza strategie intraday potrebbe giungere tanto alla conclusione che le oscillazioni a brevissimo termine saranno rialziste, tanto ribassiste. Soprattutto da quando i CFD hanno reso più economiche ed efficienti le piattaforme di trading per gli investitori retail, il day trading ha popolarizzato la vendita allo scoperto.

Il lato negativo è sicuramente la perdita potenziale illimitata. Come abbiamo detto, però, questo effetto si può mitigare con i contratti per differenza. Inoltre è importante ricordare che nel lungo termine la direzione dei mercati è sempre stata rialzista. Proprio per questo, lo short selling è uno strumento più utilizzato per il trading a breve termine.

Hedging

Un modo completamente diverso per approfittare della leva finanziaria è l’hedging. Si tratta di un tipo di investimento in cui l’obiettivo è la protezione più che il rendimento vero e proprio. Per esempio, un investitore potrebbe non essere sicuro di sapere se arriverà una recessione o un periodo di crescita. Dall’altra parte, potrebbe essere convinto che le azioni di Amazon faranno meglio di quelle di eBay. In questo caso, potrebbe acquistare le azioni Amazon e vendere allo scoperto quelle di eBay.

In caso di mercato rialzista, la previsione sarebbe che le azioni Amazon aumenterebbero di valore più di quelle di eBay. Per cui la posizione su Amazon sarebbe in profitto e quella su eBay sarebbe magari in perdita, ma per una cifra inferiore. In caso di recessione, dall’altra parte, lo short su eBay pagherebbe più della perdita ottenuta su Amazon.

A volte sono le imprese a usare la vendita allo scoperto per fare hedging. Un’azienda che vende litio, ad esempio, potrebbe essere interessata a vendere allo scoperto alcuni contratti sul litio. Nel caso in cui il prezzo salisse guadagnerà di più dal suo business principale, mentre nel caso il prezzo scendesse compenserà i margini sul venduto con i profitti dell’operazione finanziaria.

Per imparare a fare hedging correttamente ci può volere tempo. Non a caso gli hedge funds sono considerati strumenti per investitori sofisticati. Usando un conto demo, puoi allenarti in questo tipo di operazioni minimizzando i rischi.

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Quando vendere allo scoperto

La convenienza della vendita allo scoperto dipende dall’operazione. Solitamente è bene usare questo strumento, se non per protezione, per operazioni di breve termine. Tipicamente gli hedge funds tendono a mantenere aperte posizioni short per circa sei mesi. Oltre questo lasso di tempo, diventa molto difficile che i mercati non tendano a essere rialzisti.

quando conviene vendere allo scoperto
Scegliere con attenzione le occasioni in cui usare lo short selling è cruciale per non abusare di questa possibilità

Può funzionare molto bene nei mercati dove la crescita a lungo termine non è garantita. Per esempio, il Forex è un mercato in cui si scambia una valuta contro un’altra. Vendere allo scoperto un CFD sul cambio EUR/USD sarebbe come comprare un CFD sul cambio USD/EUR, per cui non si tratta di una vera “scommessa a ribasso”.

Solitamente invece non conviene usarla per fare operazioni di lungo termine in azioni e indici. Specialmente i grandi indici diversificati, come lo S&P 500 o il MSCI World, tendono ad avere dei ritorni positivi a lungo termine malgrado le recessioni che possono verificarsi nel frattempo.

Lo short selling non danneggia le Borse?

Per molto tempo, e in parte ancora oggi, molti investitori hanno avuto una reputazione negativa di chi vende allo scoperto. L’idea è che in qualche modo gli short seller facciano il male degli altri partecipanti al mercato, cercando di abbassare artificialmente il prezzo degli strumenti finanziari. In realtà non è così, in primo luogo perché le vendite allo scoperto riguardano un volume minimo degli scambi di Borsa di ogni giorno. Può essere che qualche titolo richiami l’attenzione di vari fondi che investono sul suo ribasso, ma questo accade solitamente quando anche i fondamentali della società sono deboli.

Molte operazioni di short selling, poi, avvengono sui CFD e non in Borsa. I contratti per differenza si prestano molto bene per queste operazioni, ma non hanno impatto sui mercati regolamentati. Anche se fosse, in ogni caso, non ribalterebbe in alcun modo la logica di base degli investimenti. L’obiettivo di un investitore è comprare asset sottovalutati per venderli a un prezzo maggiore; l’altra faccia della medaglia è che qualcuno venda asset sopravvalutati per ricomprarli a un prezzo più basso.

Anche le ricerche di stampo accademico sulla vendita allo scoperto vanno in questa direzione. Diversi studi dimostrano che i venditori allo scoperto rendono più efficiente la price discovery, cioè l’allineamento tra prezzo e valore.1, 2 Ulteriori ricerche sulle sospensioni della vendita allo scoperto rivelano che neanche queste sono efficaci. Molto spesso, i titoli su cui vengono impedite le vendite allo scoperto precipitano ugualmente, se non ancora più in fretta.3

Conclusioni

La vendita allo scoperto è un tipo di operatività particolare, che porta con sé delle opportunità ma anche dei rischi. Il compito di un investitore non è giudicare gli strumenti, ma saperli utilizzare. Lo short selling non danneggia le aziende, così come comprarne le azioni non le premia. Sono le azioni a oscillare in base ai risultati di un’azienda e non il contrario. Inoltre è ormai ampiamente dimostrato il ruolo di queste operazioni sull’efficientamento della price discovery.

Quando un investitore vuole costruire strategie di protezione delle sue operazioni, la vendita allo scoperto può diventare davvero una risorsa difficile da sostituire. Specialmente oggi che i broker come eToro hanno reso lo short selling estremamente facile. Questa facilità non deve comunque far dimenticare i rischi connessi all’operazione, particolarmente quando si tratta di strumenti che tendono ad avere una crescita quasi certa sul lungo termine.

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FAQ

La vendita allo scoperto danneggia le aziende?

Sono i prezzi delle azioni che sono influenzati dall’andamento delle aziende e non il contrario. Lo short selling ha un impatto minimo sul reale business di un’impresa, pressoché nullo se la società non ha bisogno di emettere nuove azioni per finanziare il suo business.

Come faccio a vendere allo scoperto?

Per gli investitori al dettaglio, il modo più facile di accedere alla vendita allo scoperto è tramite un broker di CFD. I contratti a replica sintetica rendono molto meno costoso e complesso lo short selling.

Chi guadagna dalla vendita allo scoperto?

Quando un investitore vende allo scoperto, guadagna nel caso in cui il prezzo dello strumento su cui ha investito si abbassi. Di solito c’è un guadagno anche per chi presta il titolo allo short seller, solitamente sotto forma di interessi sul valore dei titoli prestati.

Fineco permette la vendita allo scoperto?

Fineco consente di investire al ribasso su tutti i prodotti che offre tramite CFD e su gran parte degli strumenti sottostanti. Attenzione però ai costi, che risultano particolarmente elevati soprattutto sulle posizioni che rimangono aperte per più di una giornata di Borsa.

Fonti e bibliografia

  1. Ekkehart Boehmer, Juan (Julie) Wu, Short Selling and the Price Discovery Process, The Review of Financial Studies, Volume 26, Issue 2, February 2013, Pages 287–322, https://doi.org/10.1093/rfs/hhs097
  2. Massimo Massa, Bohui Zhang, Hong Zhang, The Invisible Hand of Short Selling: Does Short Selling Discipline Earnings Management?, The Review of Financial Studies, Volume 28, Issue 6, June 2015, Pages 1701–1736, https://doi.org/10.1093/rfs/hhu147
  3. Galloppo, G., Aliano, M., & Youssef A. (2014). “Much ado about nothing”: Short selling ban effectiveness on bank stock prices. Risk governance & control: financial markets & institutions, 4(4), 48-60. https://doi.org/10.22495/rgcv4i4art6
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alessandro

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