Investire in Borsa: come iniziare e su cosa investire

Investire in Borsa: come iniziare e su cosa investire

Investire in Borsa i propri risparmi, se lo si fa con consapevolezza, si è sempre rivelata una buona idea nel lungo termine. Dal secondo dopoguerra a oggi i principali indici di Borsa, come lo S&P 500 e il Nasdaq Composite, sono cresciuti in media del 9% ogni anno. Oggi i mercati sono diventati anche molto più accessibili per gli investitori privati, grazie alle tante piattaforme autorizzate da Consob che permettono di investire in autonomia.

Oggi vogliamo parlare proprio di come puoi investire in Borsa e coltivare i tuoi risparmi. Vedremo insieme se convenga affidarsi a un consulente esterno o fare tutto quanto in autonomia, quali sono gli strumenti finanziari più adatti a un privato risparmiatore e che risultati ti puoi aspettare.

Faremo anche un elenco delle piattaforme migliori per investire online, come etoro, spiegando in dettaglio come si distinguono le piattaforme serie dalle potenziali truffe.

Citiamo subito eToro perché è l’unica piattaforma per investire in Borsa che consente di copiare quello che fanno i migliori investitori, scelti tra quelli che nel passato hanno ottenuto i rendimenti più elevati.

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Investire in Borsa – Riepilogo

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Come investire in Borsa

Ci sono due strade che puoi percorrere per investire i tuoi risparmi in Borsa. La prima, quella che era più popolare fino a 10-15 anni fa, è rivolgerti a un consulente. In Italia abbiamo due figure diverse per la consulenza finanziaria: ci sono i promotori finanziari, che lavorano per una società, e i consulenti finanziari autonomi che invece sono indipendenti.

La seconda strada è quella di investire in autonomia. In questo caso utilizzerai una piattaforma online per allocare il tuo capitale come desideri sugli strumenti finanziari che preferisci, senza l’intervento di nessun consulente. Questa è la strada che si è affermata di più negli ultimi dieci anni ed è quella che consiglia di più anche la nostra redazione.

Il primo step da fare per comprendere come investire in Borsa è scegliere se farlo da soli o con un consulente esterno. Per questo ora vogliamo dedicarci ai pro e contro di entrambe le opzioni e cercare di capire meglio insieme quale convenga di più.

Affidarsi a un consulente: pro e contro

Il ruolo dei consulenti è diventato molto più piccolo nel corso del tempo, perché è dimostrabile che il loro ruolo non serve a ottenere rendimenti maggiori nel lungo termine. Se pensi che un professionista possa prevedere con esattezza i momenti di crescita e di recessione, o i titoli che cresceranno di più nelle prossime due settimane, ti sbagli.

La ricerca accademica ha dimostrato più volte che nessun investitore batte il mercato sul lungo termine. Ci sono stati dei casi in cui è successo, ma sono rari e sono terminati con i vari scandali legati all’insider trading: la ricompensa è stata il carcere per buona parte dei gestori di questi fondi.

Per capire meglio questo discorso devi capire cosa si intende per “mercato”. Normalmente ci si riferisce all’indice S&P 500, che include le 500 aziende più grandi quotate in Borsa negli Stati Uniti. Altri studi hanno persino dimostrato che un algoritmo che sceglie azioni a casaccio è in grado di performare bene tanto quanto i gestori di fondi più pagati di Wall Street.

Le Borse sono molto meno prevedibili nel breve termine di quanto potresti pensare. Tutto ciò che possiamo realmente prevedere è che l’economia mondiale crescerà nel lungo termine e che di conseguenza il valore delle 500 aziende più grandi al mondo, tra vent’anni, sarà maggiore di oggi. 

Quali saranno le 500 aziende più grandi al mondo tra vent’anni, però, nessuno lo sa. Neanche i consulenti che fingono di saperlo. Quindi non hai la minima certezza di avere ritorni maggiori investendo con un consulente, ma hai solo la sicurezza di doverlo pagare.

In media si parla del 2,5-3% annuo di costi, che tu abbia guadagnato o perso. Significa che in 10 anni, su un capitale da 50.000 euro, stai pagando 15.000€ in commissioni solo per affidarti a una persona che non può dimostratamente prevedere con previsione il mercato.

 Investire in autonomia: pro e contro

Il nostro consiglio rimane sempre quello di investire in Borsa in autonomia, usando piattaforme serie e autorizzata da Consob come eToro (clicca qui per provarlo gratis). Investire in autonomia è vantaggioso sotto tutti i punti di vista che possono essere rilevanti per un privato o per un’azienda: meno costi, meno bisogno di avere fiducia verso un intermediario, meno vincoli.

Ovviamente in questo caso devi mettere in conto due cose: devi avere una formazione sufficiente per capire cosa stai facendo mentre investi, e devi dedicare un po’di tempo a questa attività a intervalli regolari. Per un portafoglio orientato al lungo termine, anche una o due ore al mese sono sufficienti per avere un monitoraggio completo della situazione.

In questo caso non devi ricompensare nessuno, quindi non inizierai ogni anno con lo svantaggio iniziale di aver già perso il 2-3% dei tuoi soldi per pagare le commissioni del consulente. L’unica cosa che ti serve è un broker online, cioè una piattaforma che ti permetta di accedere ai mercati finanziari e di comprare gli strumenti che vuoi aggiungere al tuo portafoglio.

Non serve essere Warren Buffett o dei particolari illuminati per comprendere come investire in Borsa i propri risparmi. Anzi, mantenere la propria strategia semplice è ciò che funziona meglio nel lungo termine.

perché non affidarsi a un consulente finanziario o a un promotore finanziario
Sulla bilancia dei costi e dei benefici, investire in Borsa in autonomia è decisamente più conveniente

Su cosa investire in Borsa

Le Borse sono piene di strumenti finanziari e ogni anno ne vengono inventati di nuovi. Ma anche in questo caso le risposte migliori sono quelle più semplici, quelle che esistono da più tempo e attirano la maggior parte dei capitali.

I due strumenti ideali per un investitore al dettaglio sono obbligazioni e azioni. Questo per un motivo molto semplice: sono strumenti molto regolamentati, che hanno un ritorno atteso positivo. Non sono “scommesse” speculative, ma degli asset che producono concretamente valore e dai quali ci si può aspettare una crescita nel corso del tempo.

Un’obbligazione ha un ritorno atteso positivo, perchè chi la emette di promette di pagare un tasso di interesse. Se l’obbligazione rende il 4% all’anno, il tuo ritorno atteso è del 4% all’anno. A meno che l’emittente dell’obbligazione non fallisca, sei sicuro che riceverai esattamente questo ritorno come ricompensa per avergli prestato dei soldi.

Quando acquisti un’azione, invece, diventi socio dell’azienda e quindi ne sei in minima parte proprietario. Anche le azioni hanno un ritorno atteso positivo, perché le aziende fanno “qualcosa” che produce valore. Per le azioni Coca-Cola, ad esempio, si tratta di trasformare delle materie prime in una bevanda che poi viene venduta a un prezzo maggiore di quello sostenuto per produrla e distribuirla.

Nel corso del tempo l’azienda continua a guadagnare, a espandere il suo business e a distribuire una parte dei suoi utili agli azionisti sotto forma di dividendo. Il ritorno atteso delle azioni è positivo proprio perché ci si aspetta che alla tua quota nel tempo corrispondano i flussi di cassa dati dai dividendi e una frazione di un’azienda sempre più grande e florida.

Se invece investi su altre categorie di strumenti finanziari, come il petrolio, non hai un ritorno atteso positivo. Se prendi un barile di petrolio e lo metti nel tuo scantinato, rimarrà sempre e solo un barile di petrolio. Nessuno ti pagherà dei dividendi o degli interessi per mantenere quel barile di petrolio nel tuo garage. Investire in asset che hanno un ritorno atteso positivo è l’unica strategia che ha un razionale di profitto piuttosto sicuro a lungo termine.

Noi consigliamo di studiare il corso online gratuito di XTB (lo trovi cliccando qui) per esplorare e comprendere a pieno tutti questi concetti. All’interno del corso troverai tutte le informazioni necessarie per iniziare a investire con consapevolezza, spiegate in un modo comprensibile da tutti.

Investimenti attivi e passivi

Abbiamo capito che azioni e obbligazioni sono gli strumenti più adatti per un investitore privato. Ma su quali azioni e su quali obbligazioni dovremmo investire? Per la scelta dei titoli da comprare ci sono due approcci: quello dell’investitore attivo e quello dell’investitore passivo.

Gli investitori attivi sono quelli che cercano attivamente di battere il mercato con le loro decisioni. Comprano e vendono strumenti secondo le loro previsioni per l’andamento delle Borse, in modo da far rendere il loro portafoglio più del mercato. In alcuni casi ci riescono, ma in altri no: non c’è garanzia che facendo continuamente trading online e stando tutto il tempo di fronte ai grafici otterrai ritorni maggiori.

Gli investitori passivi, invece, non cercano di battere il mercato ma di replicarlo. Il loro obiettivo è costruire il portafoglio più diversificato possibile, senza concentrare il rischio solo su un certo settore o su una certa area geografica. L’investitore passivo è spesso un sostenitore dell’ipotesi dei mercati efficienti, cioè è convinto che il prezzo degli strumenti finanziari stia già incorporando tutte le informazioni possibili sul loro possibile andamento futuro.

La strategia che noi consigliamo, ma anche quella che più volte è stata consigliata dal leggendario Warren Buffett, è l’investimento passivo. Non solo richiede meno tempo per gestire il portafoglio, ma è decisamente un percorso più sicuro.

Un investitore passivo diversifica il suo portafoglio il più possibile in modo tale da esporsi alla crescita generale dell’economia nel lungo termine. Nel corso del tempo lo sviluppo economico fa crescere tutti i settori principali dell’economia e tutte le aree geografiche, ma durante questo processo alcune aziende o alcune nazioni possono essere lasciate indietro.

Siccome non possiamo sapere in anticipo quali aziende o quali nicchie di mercato smetteranno di crescere nel corso del tempo, la cosa migliore che possiamo fare è semplicemente diversificare il più possibile il nostro portafoglio. Quelle poche aziende che andranno male saranno diluite in un mare di titoli che invece continuano a crescere, rendendo il nostro portafoglio molto più stabile nel corso del tempo.

ETF

Gli strumenti finanziari più utilizzati per fare investimenti passivi sono gli ETF. Nel corso degli ultimi vent’anni, con l’aumento del numero di persone che investe in autonomia i propri risparmi, il numero di ETF esistenti è aumentato esponenzialmente.

ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund. Sono dei fondi d’investimento, ma non dei fondi d’investimento comuni come quelli proposti da promotori finanziari, banche e assicurazioni.

Ci sono tre sostanziali differenze: 

  • Un ETF è quotato in Borsa, mentre un fondo comune non lo è. Questo significa che puoi conoscere il valore della tua quota in tempo reale e che il mercato è molto liquido, cioè ci sono tanti compratori e tanti venditori di quote;
  • Gli ETF sono fondi totalmente passivi, che si limitano a comprare tutti i titoli di un certo indice esattamente nella stessa misura in cui sono presenti nell’indice. Non c’è un gestore che cerca di battere il mercato;
  • Grazie al fatto che non ci sia un gestore attivo che cerca di battere il mercato, il costo di questi fondi è bassissimo. Parliamo di uno 0,2-0,25% all’anno, contro il 2,5-3% tipico dei fondi comuni.

Se il tuo obiettivo è investire i tuoi risparmi sul lungo termine, gli ETF sono strumenti che ti possono essere davvero molto utili. Se vuoi costruire un portafoglio d’investimento diversificato e passivo, farlo usando le singole azioni e le singole obbligazioni richiede tantissimo capitale.

Pensa solo a un investitore che cerca di replicare lo S&P 500: per riuscire a costruire un portafoglio uguale all’indice, con le stesse esatte proporzioni, bisognerebbe comprare azioni per milioni di euro. E anche dopo esserci riusciti, ci si è esposti soltanto all’andamento delle 500 aziende più grandi degli Stati Uniti: non si può ancora parlare di un portafoglio veramente diversificato.

Gli ETF sono estremamente comodi proprio per questo: basta comprare una quota per avere automaticamente un investimento molto diversificato su tutti i titoli che appartangono al fondo. Nell’esempio di prima, ci basterebbe avere la quota di un ETF che replica lo S&P 500 per avere automaticamente diversificato il portafoglio su tutte le 500 aziende che ne fanno parte. La differenza principale è che la quota di un ETF del genere potrebbe costare soltanto 30-40€. Esistono sia ETF azionari che obbligazionari.

Il grande vantaggio degli ETF è proprio che anche con poco capitale è possibile diversificare il portafoglio su tanti strumenti finanziari, cosa che invece è difficile da realizzare comprando manualmente tutte le varie azioni e obbligazioni. Anche chi avrebbe il capitale per poterlo fare, difficilmente ne avrebbe il tempo o la voglia, considerando che bisognerebbe piazzare migliaia di ordini sulla piattaforma di trading per comprare tutto il pacchetto di titoli e bond.

Puoi usare eToro (clicca qui per registrarti gratis) per approfittare della possibilità di comprare quote di ETF senza commissioni. Su questi prodotti, si pagano letteralmente zero costi di intermediazione usando eToro; una bella differenza con le classiche tariffe bancarie, che sono nel range di 15-25€ per ogni eseguito.

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Investire in ETF permette di diversificare facilmente il portafoglio di azioni e obbligazioni

Robo-advisor

Un’altra strategia di investimento che si è diffusa molto negli ultimi anni sono i robo-advisor. Si tratta di algoritmi, nella maggior parte dei casi abbastanza semplici, che ti suggeriscono come suddividere il tuo portafoglio. Il calcolo tiene solitamente in considerazione la tua età, il tuo orizzonte di investimento, il tuo profilo di rischio e alcuni dati sullo stato attuale dei mercati finanziari.

Solitamente i robo-advisor ti suggeriscono un elenco di ETF: alcuni esempi famosi sono Vivid Money e Vanguard Digital Advisor. Il loro compito non è renderti un investitore attivo, ma aiutarti a costruire un portafoglio di investimenti passivi in modo coerente con i tuoi obiettivi e il tuo profilo di rischio.

Un robo advisor non è un algoritmo di trading automatico. Non è un sistema speculativo che compra e vende titoli continuamente, non fa trading intraday o altre operazioni di breve termine. Viene programmato per suggerirti come dividere il tuo portafoglio in tante quote di ETF orientati al lungo termine, bilanciando ad esempio le aree geografiche a cui sei esposto e la componente azionaria con quella obbligazionaria.

Il limite attuale dei robo advisor è che spesso gli investitori alle prime armi non si fidano degli algoritmi. Chi li comprende invece li apprezza, ma ha già le capacità per fare in autonomia le proprie decisioni. La realtà è che, come dicevamo prima, costruire un portafoglio diversificato e bilanciato non è così difficile come potresti pensare: gli algoritmi possono fare questo e cose anche molto più avanzate.

CopyTrading

Il CopyTrading (clicca qui per scoprirlo sul sito di eToro) è una forma particolarmente innovativa di investimento. Ti permette di investire copiando in automatico le mosse di un altro utente iscritto alla piattaforma. Ormai gli utenti di eToro sono oltre 10 milioni, quindi sul numero puoi facilmente immaginare che ce ne siano anche molti bravi e competenti.

Popular Investor di eToro, cioè le persone che puoi copiare in automatico, vengono ricompensate direttamente dalla piattaforma per il numero di copiatori che hanno. Tu non paghi nemmeno un centesimo in commissioni per questo servizio. Puoi usare la piattaforma di eToro per esplorare tutti i vari Popular Investor: volendo puoi dividerli per il tipo di strumenti su cui investono, per il loro orientamento al rischio e per il rendimento che hanno ottenuto in passato.

Un’altra cosa importante è che per diventare un Popular Investor, questi trader devono usare un conto con denaro reale e i livelli più avanzati richiedono capitali piuttosto alti. Per cui gli investitori che stai copiando sono i primi che devono mettere in gioco il loro capitale e quindi hanno interesse a fare delle operazioni vincenti.

Il sistema è interessante ed è meritocratico, perché nel tempo i Popular Investor più capaci ottengono i risultati migliori e si attirano più copiatori. Anche in questo caso, il nostro consiglio è quello di diversificare su più investitori e scegliere quelli che investono prevalentemente in azioni, obbligazioni e ETF.

Da dove iniziare per investire in Borsa

Tutto quello che abbiamo presentato fino a ora serve a darti una panoramica del mondo degli investimenti per un privato risparmiatore. Sai che è meglio investire su strumenti che hanno un ritorno atteso positivo, come le azioni e le obbligazioni; sei consapevole che fare investimenti passivi è matematicamente più vantaggioso perché nessuno può prevedere con certezza le Borse nel breve termine; sai che gli ETF ti aiutano a diversificare il tuo portafoglio di azioni e obbligazioni e che puoi affidarti a un robo advisor o al CopyTrading.

Queste sono le informazioni più importanti, ma è tempo di metterle in ordine all’interno di un percorso strutturato. Per capire realmente come iniziare a investire, la prima cosa da fare è avere chiari gli step necessari. Il percorso più razionale è lineare è questo:

  1. Dedicarsi alla formazione e imparare a conoscere meglio azioni, obbligazioni e ETF
  2. Testare il conto demo di una piattaforma di trading, in modo da capire operativamente cosa bisogna fare per comprare e vendere uno strumento finanziario online
  3. Passare al conto reale, aggiungendo i fondi al tuo account di trading
  4. Investire a intervalli regolari i tuoi risparmi

Sono solo quattro passaggi e non sono complicati. Ti consigliamo di seguirli per iniziare a investire con consapevolezza e prudenza, piuttosto che lanciarti di getto a comprare azioni a casaccio, perdere soldi e poi rivolgerti a un consulente a cui pagare il 3% annuo del tuo capitale.

1 – Formazione

La formazione è il primo step necessario per investire in Borsa. Come hai potuto leggere fino a qui, non ci sono strani segreti da conoscere e non c’è bisogno di una laurea in Economia per investire; un po’di formazione iniziale, però, è assolutamente necessaria per riuscire a muoversi sui mercati.

Oggi tutte le informazioni necessarie per imparare a investire sono diventate reperibili facilmente. Soprattutto libri e corsi online offrono ormai tutto quello che puoi voler sapere in materia.

Parlando di libri che consigliamo di leggere, ecco alcuni titoli da non perdere:

  • One up on Wall Strett di Peter Lynch
  • L’investitore intelligente di Benjamin Graham, insegnante di Warren Buffett
  • Il Milionario Della Porta Accanto di Thomas Stanley
  • Investire nel lungo periodo di Davide Martinazzo

Sono quattro libri che ti permetteranno di capire concretamente come funziona la Borsa, come si determina il prezzo degli strumenti finanziari e come costruire un portafoglio adatto alla tua situazione.

Quanto ai corsi online, negli ultimi anni alcune grandi piattaforme di trading hanno iniziato a costruire i loro corsi gratuiti. Uno particolarmente valido è quello di XTB, che trovi gratis cliccando qui. Il corso parte dalle basi e tratta tutti gli argomenti che un investitore dovrebbe conoscere per muoversi con consapevolezza sui mercati.

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Il corso gratuito di XTB è una risorsa utile per imparare a investire con la guida di una società quotata in Borsa e autorizzata da Consob

2 – Conto demo

Prima di iniziare a investire in Borsa con denaro reale, ti consigliamo di partire con un conto demo. Il conto demo è un tipo di account, solitamente gratuito, in cui ti viene messo del denaro virtuale a disposizione per imparare a prendere la mano con gli investimenti e la piattaforma. In questo modo, se anche dovessi commettere degli errori, perderai solo denaro virtuale.

Il conto demo è utile per iniziare a mettere in pratica tutto quello che sai, con la consapevolezza di non rischiare niente. Anche se hai già chiara la strategia che vuoi applicare per costruire il tuo portafoglio, anche soltanto il fatto di familiarizzare con l’interfaccia grafica di una piattaforma di trading ti può essere utile.

Ti consigliamo di provare il conto demo di eToro (lo trovi qui) quando ti senti pronto per questo passaggio. L’account è totalmente gratuito e privo di vincoli: lo puoi aprire in meno di 30 secondi semplicemente scegliendo un’email, un nome utente e una password.

Il conto demo di eToro ti permette di avere accesso a 16 Borse di tutto il mondo, con la possibilità di negoziare azioni e ETF senza commissioni anche sul conto reale. Non ci sono limiti di tempo, non ci sono vincoli né costi di alcun genere. Puoi esercitarti per tutto il tempo che preferisci, approfittando anche dei prezzi in tempo reale di tutti gli strumenti presenti.

Volendo puoi usare il conto demo anche per iniziare a sperimentare con il CopyTrading e con i robo advisor, in modo da testare i loro risultati su carta prima di passare al loro utilizzo sul conto reale.

3 – Passare al conto reale

Una volta che hai preso familiarità con la piattaforma di trading usando il conto demo, è tempo di passare al conto reale. Quando arriva il momento di investire il tuo capitale vero e proprio, tutto ciò che hai studiato e poi provato in modalità demo ti tornerà utile. Ormai saprai esattamente che cosa stai facendo e avrai capito come gestire il tuo portafoglio sul lungo termine.

Anche in questo caso ti consigliamo di utilizzare eToro (clicca per il sito ufficiale) come broker per investire. La piattaforma è semplice da utilizzare, i costi di intermediazione sono bassi e in molti casi addirittura nulli, e i depositi dei clienti sono tutti quanti assicurati in caso di insolvenza o problemi tecnici.

Quando arriva il momento di approdare al conto reale, ormai dovresti sentirti consapevole e pronto ad affrontare il tuo percorso da investitore con la giusta preparazione. In questo possono comunque giocare un ruolo anche aiuti esterni, come i robo-advisor o il CopyTrading, purché tu abbia avuto modo di comprenderli e testarli.

4 – Investire a intervalli regolari

Questo è un concetto importantissimo per un investitore privato: è il dollar cost averaging, uno dei fondamenti degli investimenti in Borsa. Si basa proprio sull’ipotesi che nessuno sia esattamente in grado di capire quanto varrà una certa azione tra una settimana, oppure tra un mese.

L’unica cosa che possiamo aspettarci è che nel lungo termine la crescita economica mondiale continui e con essa salgano le Borse, ma che questa crescita sia intervallata da periodi di recessione.

Se investissimo tutto il nostro capitale oggi, ci esporremmo al rischio che tra due settimane i mercati crollino. Non sarebbe l’ideale iniziare con un -14% sul nostro account, e dall’altra parte non possiamo prevedere con esattezza l’inizio e la fine delle recessioni che ci saranno da qui ai prossimi vent’anni. Ciò che possiamo fare è entrare gradualmente sul mercato, in modo da bilanciare il rischio.

Ipotizzando di avere 75.000 euro da investire, ad esempio, potremmo investire 3.000€ al mese per i prossimi 25 mesi. Dopodiché, se abbiamo un reddito, potremo continuare a investire di mese in mese i  nostri risparmi.

Nel lungo termine, questo significa che avrai investito sempre: nei momenti peggiori, poco prima di un crollo, ma anche nei momenti migliori, poco prima di un forte slancio rialzista. Le due cose si bilanceranno e l’andamento sarà dato soltanto dall’effettiva crescita dei mercati nel corso degli anni. È più importante passare più tempo possibile nel mercato che cercare il momento perfetto -impossibile da conoscere con esattezza- per entrarci.

Opinioni e conclusioni

La nostra opinione è che tutti dovrebbero avere almeno una comprensione di base degli investimenti. Il mondo del risparmio gestito ha approfittato per decenni dell’ignoranza finanziaria degli italiani, un problema che esiste davvero. Nella classifica del International Network for Financial Education ci troviamo al 19esimo posto su 20 tra i paesi sviluppati.

Poco a poco le cose stanno cambiando, ma ognuno è responsabile per la sua parte. Dedicare del tempo alla propria formazione e imparare a comprendere i mercati è molto importante, soprattutto in un’epoca in cui abbiamo poca certezza della stabilità dei nostri schemi contributivi. Se un domani l’INPS non dovesse più essere in grado di pagare la tua pensione, avresti un piano per la vecchiaia? Investire ti permette di dare una risposta a questa domanda.

Grazie alle tante risorse formative, come il corso gratuito di XTB, oggi imparare a investire non è decisamente più un qualcosa di riservato a laureati in Economia o esperti. Tutti lo possono fare, anche partendo completamente da zero, e non serve nemmeno una quantità esagerata di tempo.

Investire in Borsa con consapevolezza significa essere persone responsabili che pensano al proprio futuro e alla propria indipendenza finanziaria. Purtroppo è un argomento che a scuola non viene toccato, e persino i corsi di laurea in Economia in realtà hanno ben poco a che fare con le Borse. Sta a ciascuno di noi trovare la sua strada sui mercati finanziari, ma ora che farlo è diventato più semplice, siamo fiduciosi che troverai la tua.

FAQ

Su cosa investire in Borsa?

Gli strumenti su cui dovresti considerare di investire sono quelli che hanno un ritorno atteso positivo: possiamo aspettarci che le obbligazioni paghino le cedole e che le azioni crescano insieme alle aziende che rappresentano, ad esempio. Strumenti come le materie prime e il Forex invece non producono flussi di cassa, servizi o prodotti, e pertanto non hanno un ritorno atteso positivo.

Da dove iniziare per investire in Borsa?

Se non sai nulla di Borsa e vorresti iniziare a investire, il nostro consiglio è cominciare con la formazione. Impara a conoscere le principali asset class (azioni, obbligazioni, ecc), gli indici di Borsa e gli ETF. Approfondisci l’importanza della diversificazione, il dollar cost averaging e l’ipotesi dei mercati efficienti.

Quanto si guadagna investendo in Borsa?

In media i mercati azionari hanno avuto un rendimento di poco inferiore al 10% annuo nel corso degli ultimi 110 anni. Questo significa che se tu investissi 50.000€ e li lasciassi investiti senza mai prelevare nulla per trent’anni, ti ritroveresti con circa 870.000€ alla fine di questo periodo.

Dove investire in Borsa in sicurezza?

Per essere sicuro di utilizzare una piattaforma sicura, accertati che sia autorizzata da Consob e che abbia ottenuto all’interno dello Spazio Economico Europeo. Sul sito ufficiale di Consob puoi trovare l’elenco completo delle società autorizzate a offrire servizi di intermediazione.

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alessandro

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